Automazione e qualità dell’assemblaggio nel settore automotive

Automazione e qualità dell’assemblaggio nel settore automotive

Sistemi di miglioramento della qualità di assemblaggio nell'industria automobilistica 

Il settore automotive è in assoluto una delle industrie in cui la qualità ricopre un ruolo rilevante nonché di grande responsabilità verso il cliente finale. Per questo motivo il controllo qualità è considerato una parte fondamentale nella linea di produzione ed è effettuato scrupolosamente per individuare e correggere i difetti prima che il prodotto arrivi sul mercato. 

Ma cosa s’intende con qualità nell’industria automobilistica?

Un primo concetto di controllo qualità applicato all’automotive risale alla visione di Henry Ford e all’invenzione della produzione in serie, che permetteva un assemblaggio più preciso e uniforme. 

Oggi nell’industria automobilistica il controllo qualità assume un significato molto più ampio, condensando in sé 3 principi:

  • Qualità di prodotto – Significa assicurarsi che il veicolo sia in grado di svolgere la sua funzione e che quindi le varie componenti rispondano agli standard previsti.
  • Qualità del processo di produzione – Significa verificare che le auto vengano sottoposte a rigorosi test, che siano ben progettate, sicure e confortevoli ma anche economicamente sostenibili.
  • Qualità per il cliente – Si riferisce alla soddisfazione del cliente, non solo nell’utilizzo dell’auto ma anche durante il processo d’acquisto.

Ma perché la qualità è così importante nel settore automotive?

L’importanza della qualità nell’industria automobilistica

Il controllo qualità è sicuramente importante in ogni settore ma risulta essere vitale in quello automobilistico e nell’assemblaggio della componentistica di auto e camion. L’importanza sta nel fatto che le auto sono intrinsecamente pericolose se non costruite ed assemblate con un buon controllo qualità ed è per questo che, nonostante i grossi volumi di produzione, la tolleranza ai guasti è molto bassa.

Una buona gestione della fase di controllo qualità permette di mantenere bassi i costi, per questo viene applicato già in fase di prototipazione, per impostare a priori una catena di produzione efficiente. 

Il controllo qualità permette, quindi, di individuare possibili problemi prima che il prodotto venga commercializzato, e verificare la rispondenza agli standard di settore di tutti i componenti.

Emblematico a questo riguardo è il caso Volkswagen in cui il costo per correggere il problema post vendita legato alle emissioni è stato enorme, in termini economici ma soprattutto d’immagine.

Lo standard internazionale di riferimento per i sistemi di gestione della qualità nel settore automobilistico è IATF 16949:2016. Questo è in vigore dal 1999 ed è stato sviluppato dalla International Automotive Task Force (IATF). Il documento standard sostituisce del tutto il precedente ISO/TS 16949. L’IATF 16949:2016 integra l’ISO 9001:2015 e, per questo motivo, non è uno standard di gestione della qualità indipendente.

È importante sottolineare che gli standard di qualità si applicano anche ai fornitori di componenti e di parti delle auto che poi vengono assemblate presso la casa automobilistica.

Come funziona il controllo qualità nell’assemblaggio delle auto

Come detto, i componenti delle automobili possono essere prodotti in altri siti e ciascuno di essi viene sottoposto a test di qualità prima di essere imballato e spedito presso lo stabilimento di assemblaggio. I componenti sono quindi tutti accompagnati da un audit di ispezione al momento del loro ingresso nel processo di montaggio.

A questo punto ha inizio la vera e propria fase di assemblaggio. Ad ogni auto – ancora in fase embrionale – viene assegnato un VIN (numero di identificazione del veicolo) in modo da monitorare l’avanzamento lungo la linea di assemblaggio. Il VIN permette di sapere:

  • Quali operazioni ha già subito il veicolo
  • Qual è lo step successivo di assemblaggio 
  • Quando arriverà alla successiva stazione di assemblaggio 

In questo modo viene garantito un controllo di produzione e viene tenuta traccia dell’integrità dei vari componenti in ogni fase dell’assemblaggio grazie alle stazioni di controllo qualità. 

Si tratta di un modo del tutto nuovo di fare controllo qualità. In passato, infatti, il processo di ispezione si collocava nella fase finale della produzione e individuava, quindi, eventuali difetti solo al termine della costruzione del veicolo. 

Oggi il controllo qualità è visto come un elemento integrato nella progettazione dell’auto e nel processo di assemblaggio. Questo fa sì che si possa intervenire subito se vengono individuati difetti o fuori norma e verificare se le anomalie sono presenti solo in quel componente o nell’intero lotto.

Una volta assemblata, l’auto viene inviata ad un ultimo step di convalida, per verificare gli audit di tutti i punti di ispezione qualità eseguiti lungo il processo di assemblaggio. Con l’audit si verifica:

  • Il corretto montaggio dei pannelli 
  • La dinamica 
  • Gli scricchiolii e crepitii
  • La funzionalità dei componenti elettrici
  • Il motore, il telaio e l’assetto delle ruote

A ulteriore verifica ciclicamente alcune automobili vengono prelevate a campione dalla linea di audit e sottoposte a test funzionali completi. 

Nei moderni stabilimenti automobilistici tutto il processo di produzione ed assemblaggio viene svolto con l’ausilio dei sistemi di automazione.

Come l’automazione migliora l’assemblaggio nel settore automotive 

L’automazione industriale messa al servizio del settore automotive è in grado di migliorare la produttività, garantire prestazioni elevate, ottimizzare il ciclo di lavoro e ridurre i tempi di assemblaggio delle auto. 

Per quanto riguarda il controllo qualità dell’assemblaggio, il ricorso a sensori di misurazione lungo la linea di assemblaggio così come di sistemi automatici che verifichino il corretto posizionamento dei componenti e ne registrino l’esito, fa sì che si velocizzi tutto il processo produttivo mantenendo elevati gli standard di sicurezza e qualità.

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01 dicembre 2021